
Quando si parla di Maiolica pugliese si racconta una storia di tradizione, qualità e artigianato. Una storia che in Oilalà si intreccia con ua eccellenza italiana, altrettanto preziosa e millenaria, quella dell’olio extravergine d’oliva Coratina e Peranzana.
La maiolica pugliese è la regina delle ceramiche smaltate, con una lunghissima e preziosa tradizione.
Nel Cinquecento si riteneva infatti che la Maiolica, grazie alla sua lucentezza, resistenza e bellezza fosse il materiale più adatto a brillare nel punto più alto possibile che l’uomo potesse raggiungere, la cupola: esempio più apprezzato tra le strutture dell’architettura poiché congiunzione tra l’uomo e il divino.
1) Da dove hanno origine le Maioliche?
Alcuni scavi archeologici condotti a Grottaglie, città pugliese nei pressi di Taranto, hanno restituito frammenti di vasi e strumenti per lavorare la ceramica che testimoniano una storia produttiva risalente addirittura al Paleolitico. La tappa iniziale ufficiale della storia della maiolica è fatta risalire però al 1300, periodo in cui era già possibile notare splendide decorazioni in color porpora o verde.
A partire dal Cinquecento, l’arte di lavorare la maiolica viene tramandata di generazione in generazione dalle famiglie ceramiste, mentre i numerosi ordini religiosi che si insediarono nella città pugliese producevano opere di particolare pregio come acquasantiere e pavimenti in mattonelle dipinte con motivi vegetali o geometrici. Per tutto l’Ottocento Grottaglie fu il maggiore centro di produzione in Terra d’Otranto di stoviglie da tavola come piatti, tegami da fuoco e brocche, ma anche contenitori da dispensa per olio e vino come i “capasoni” e le “capase“.
Ancora oggi, il “Quartiere delle ceramiche” di Grottaglie è un trionfo di laboratori di produzione artigianale, piccole botteghe scavate nella roccia calcarea che conservano tuttora le antiche fornaci di cottura. Molto spesso situate in antichi frantoi ipogei prestati alla lavorazione dell’argilla, incantano i turisti di tutto il mondo. Il legame tra maioliche e olio.
La maiolica affonda le proprie radici, nel senso in cui la intendiamo oggi, tra il X e l’XI secolo quando in Europa iniziò a intensificarsi la produzione di ceramica decorata, smaltata, a colori e impermeabile. La sua diffusione raggiunge il suo apice nel XV secolo, quando a dettare legge fu la produzione di origine spagnola in particolare nelle città di Valencia, Granada, Barcellona e in alcune località dell’Andalusia e ovviamente Maiorca che diventa uno dei centri di produzione più attivi.
2) Il processo di creazione di una Maiolica
La creazione della Maiolica prevede, secondo la tradizione, una figura precisa per ogni fase della lavorazione: il “palazziere” prepara a mano l’argilla o “palazza“; lo “stompa creta” prepara l’impasto; il “faenzaru“ si occupa di plasmare l’argilla sul tornio; il “caminaru” segue la cottura nella fornace.
La materia prima che dà vita alle maioliche è infatti l’argilla, un composto naturale che si forma spontaneamente dall’erosione delle rocce da parte degli agenti atmosferici. La trasformazione dell’argilla in ceramica smaltata è un’ arte antichissima: un processo lungo e paziente che trasforma l’argilla grezza in un composto elastico e malleabile.
La modellazione
Ottenuto l’impasto si passa alla modellazione. L’argilla cruda può essere modellata con un tornio, a mano o attraverso la divisione della stessa in lastre. Il tornio è un disco rotante su cui l’artigiano pone una massa informe d’argilla e facendola ruotare velocemente la modella con le mani. La modellazione dell’argilla a mano libera infine è il metodo più antico di lavorazione e consiste nell’uso delle mani per creare una forma tridimensionale come una pupa, un cavaliere o un riccio. Per definire i particolari poi l’artigiano usa stecche di legno e sgorbie in ferro.
L’essicazione
Gli oggetti appena modellati devono essiccare lentamente all’aria aperta per perdere l’umidità interna. Dopo qualche giorno essi assumono una consistenza dura e compatta, lo stadio detto ‘durezza cuoio’.
La prima cottura
La cotture degli oggetti in argilla cruda avviene dentro grandi forni che raggiungono temperature molto elevate. Il risultato è un oggetto di color rosso ruggine: il “biscotto” o “terracotta”.
La smaltataura
La smaltatura può essere ad immersione o ad aerografo. Nella prima il biscotto viene immerso in una soluzione liquida, lo smalto, con l’ausilio di pinze in metallo. Nella smaltatura ad aerografo invece, lo smalto allo stato liquido viene spruzzato sull’oggetto per mezzo di un aerografo, un apparecchio in alluminio o acciaio munito di un serbatoio per contenere il liquido da nebulizzare. Questa operazione apparentemente semplice richiede invece molta abilità da parte dell’artigiano che deve far assorbire la giusta quantità di smalto a tutta la superficie dell’oggetto.
La decorazione
Eccoci giunti alla fase che più ci interessa ed emoziona: la decorazione. È questo il momento in cui la vera essenza della maiolica viene sprigionata. L’artigiano esprime in questa fase tutta la passione, la dedizione e le capacità creative che possiede. Immerso tra pennelli e speciali colori ceramici di ogni tipo, decora la superficie della ceramica smaltata con trame e sfumature ogni volta diverse ed originali. Disegna fiori, foglie, animali e paesaggi. Usa diversi tipi di pennelli per stendere i colori in vario modo e dare così alla maiolica un aspetto unico ed irripetibile.
La fase finale
Ultima fase del processo creativo. Dopo la smaltatura e la decorazione l’artigiano procede alla seconda cottura dell’oggetto per fissare i colori e renderlo impermeabile come il vetro.
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3) La magia delle Maioliche colorate
Al primo sguardo trasmettono gioia e benessere. L’armonia tra i vivaci colori, il contrasto piacevole tra curve e linee nette, rapisce lo sguardo e regala un sorriso sulle labbra. Immaginate camminare tra le vie del centro storico di Grottaglie, o Polignano o ancora Ostuni e vedervi immersi in una esplosione di maioliche colorate e preziose.
Ciascuna maiolica poi ha un suo significato intrinseco.
La Maiolica blu, ad esempio, è associata al cielo e al mare e rappresenta il cielo-padre, metafisico. La parola chiave del blu è purificazione cioè la capacità di separare ciò che è velenoso, nocivo da quello che non lo è. Fissando a lungo questo colore si produce un effetto di quiete, soddisfazione ed armonia. L’azzurro è il colore del mare pertanto, il blu è il colore del silenzio, della calma e della tranquillità
La Maiolica verde, invece, assume un significato molto positivo qui da noi in occidente. Viene spesso utilizzato per rappresentare l’abbondanza e la fortuna nel senso generale del termine. La sua simbologia rimanda all’equilibrio totale, fatto di armonia e amore. Una delle prime immagini che probabilmente attraversano la nostra mente quando si pensa al verde, è un bel prato. È infatti il colore della natura durante le stagioni calde, rimanda con il pensiero al regno naturale e tutte le sue meravigliose leggi.
Sovrana è la Maiolica sui toni del fucsia e del porpora. Il rosso porpora richiama immediatamente al lusso e alla ricchezza. Ricorda il colore del sangue e quindi la forza vitale, ma anche il sacrificio: simboleggia insieme purificazione e rigenerazione ho. Il porpora è da sempre un colore associato al potere. Nell’antica Roma i senatori avevano la toga con il bordo purpureo e anche la veste dell’imperatore aveva ricami di questo colore. Nel mondo antico la porpora era considerato un colorante raro e pregiato poiché si ricavava solo dopo procedimenti molto lunghi e costosi (non a caso era il colore indossato dai nobili per distinguersi dalla plebe).
4) Olio extravergine italiano coratina e Maiolica pugliese
Dalla Terra nasce l’argilla e dalla Terra l’ulivo: linfa vitale del nostro olio extravergine, lì dove tutto ha origine e prende vita. L’antico legame tra maioliche e Olio extravergine, parte quindi dalla Terra, per poi essere custodito nelle mani di intere famiglie che con immenso amore e gratitudine, tramandano, di generazione in generazione, l’arte del creare artigianalmente.
Che si tratti di maioliche o di olio, ciò che porta alla creazione di una meraviglia è la passione e la competenza dell’artigiano che nel pieno rispetto della materia prima che modella, crea con pazienza e dedizione il suo capolavoro. Non è infatti un caso che molti dei laboratori artigianali in cui si lavora questa ceramica smaltata siano ex frantoi interrati, luoghi memori di tradizione e storia.
5) Perché per noi è così importante?
Noi di Oilalà abbiamo deciso di celebrare, con le nostre creazioni, il legame prezioso tra il nostro olio extravergine e la tradizione e la storia della maiolica della nostra Terra. L’eleganza degli schemi sinuosi con cui le maioliche vengono decorate ben si sposano con il design raffinato delle nostre bottiglie. Il risultato è una bottiglia elegante e vivace, perfetta da collezionare e da regalare. È infatti un’idea perfetta per regalare l’olio d’oliva o per impreziosire la tua cucina.
Festose Maioliche con decori dipinti di giallo, bruno e azzurro regnavano nelle dimore più eleganti della borghesia di un tempo, come palazzi e masserie. E si sa, il passato è la migliore garanzia del futuro. Dove esiste e resiste una grande tradizione, lì ci sono le radici profonde di un futuro che si nutre del suo passato per perfezionarlo e omaggiarlo.
È per questo che omaggiamo la storia e la bellezza delle Maioliche Pugliesi con una serie di meravigliose etichette antimacchia ispirate ai grandi Maestri del Seicento e ai luoghi più rappresentativi della Puglia. Un omaggio alla nostra amata Terra e a tutto quello che rappresenta nel mondo con il suo infinito bagaglio di Cultura, Bellezza e Tradizione.
Immergetevi in questo viaggio ricco di colori e profumi. Gustate uno dei migliori oli al Mondo.
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Curiosità
La “Capela de almas” situata a Porto, Portogallo, è completamente ricoperta da maioliche sui toni dell’azzurro e del bianco. 15.947 piastrelle che coprono circa 360 metri quadrati di muro. Le piastrelle che rivestono la cappella sono state progettate nel 1929 da Eduardo Leite e rappresentano le tappe della vita di San Francesco da Assisi e Santa Catarina , che sono venerati nella cappella.
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