
La storia dell’olio d’oliva e dell’olivo si perde nei millenni: pare che questa pianta sia originaria della Siria, dove nasce spontanea, e che poi Fenici, Greci e Cartaginesi ne abbiano favorito la diffusione in tutto il Mediterraneo.
In Italia la coltivazione dell’olivo è stata introdotta intorno al 1000 a.C. dai Greci e ha subito preso piede, soprattutto grazie alle favorevoli condizioni climatiche del Paese.
Gli oli più pregiati al mondo sono prodotti proprio qui, in Italia dove esistono, in base al luogo in cui crescono, diverse cultivar di olivo. Ognuna di queste dà vita a un olio dalle caratteristiche organolettiche uniche, che lo differenziano dagli altri in maniera anche molto significativa.
Cominciamo dalla zona del foggiano: qui troviamo l’Ogliarola Garganica, dal gusto mediamente fruttato e piccante, e la Peranzana da cui, oltre a un olio fragrante si ottengono anche olive da mensa, buone per tutti i tipi di preparazioni.
Ancora in provincia di Foggia viene coltivata la varietà Bella di Cerignola caratterizzata da frutti grossi con polpa consistente, dalla quale si ricava la Bella di Daunia, oliva da mensa protetta dal marchio DOP.
Scendendo nella provincia di Bari, ma a nord del capoluogo, troviamo ancora l’Ogliarola o Cima di Bitonto, dal profumo che ricorda la mandorla, e la Coratina, dalla quale si ricava un olio extravergine d’oliva di pregio, come quello pluripremiato di Oilalà. Il gusto è fruttato e intenso, con una sensazione armonica di amaro e piccante.
A sud di Bari e nella Valle d’Itria le varietà coltivate sono la Cima di Mola, l’Olivastra e la Leccina. Il gusto degli oli derivati da queste varietà cambia a seconda del luogo in cui esse maturano: è più fruttato se crescono verso la costa e più intenso se invece crescono nell’entroterra. La Leccina viene utilizzata anche come oliva da tavola e ha un sapore equilibrato, più piccante che amaro.
In Salento, poi, troviamo l’Ogliarola Leccese, che ha una resa molto alta, la Frantoio, la Picholine e la Cellina di Nardò, che danno un olio fruttato e delicato dal sapore vagamente dolce. Per finire c’è la Cellina Barese, un’oliva da tavola particolarmente adatta alla cucina, usata da secoli per produzione del tipico pane alle olive salentino.
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